Da: Pastore William Kay
Il termine più pronunciato negli ultimi tempi è la parola crisi: crisi della politica, del ruolo delle autorità, crisi economica, dei valori, delle famiglie, della cultura. Assistiamo inesorabilmente allo sfaldamento di ogni sistema e valori quasi con atteggiamento di passività. Il ruolo dell’autorità in generale è quello preso di mira maggiormente, sia nell’ambito familiare, ecclesiale che politico, criticato e attaccato proprio per la perdita di autorevolezza insita nel suo ruolo. Diverso è il parere della Parola di Dio, laddove nell’epistola di Paolo a Timoteo contiene una forte esortazione a pregare per le autorità precostituite proprio laddove esse hanno fallito il loro compito, crollando rovinosamente. Fu l’arma della preghiera, dell’intercessione fervente unita al ringraziamento che permise alla chiesa al tempo di Timoteo di impattare sulla società, facendo sentire la sua forte voce, con una proclamazione efficace del Vangelo. La chiesa proprio in un tempo di fitte tenebre e oscurità quale sta attraversando, è chiamata ad essere il sale del mondo e la luce della terra. Il sale serve per poter prevenire o arrestare la corruzione sempre più dilagante, condizionando positivamente il sistema in cui viviamo. La luce ci induce ad operare nel giusto, facendo risplendere l’amore caritatevole e benigno del nostro Signore. Operiamo, tenendo viva e ferma la consapevolezza di questi meravigliosi attributi donatici dalla grazia divina, elargita in modo sovrabbondante a ciascuno di noi.
La preghiera nello spirito
Ringrazio il mio Dio che mi ha concesso l'opportunità di condividere con il Suo popolo la multiforme sapienza e di rivelare le profondità della Sua Parola alla Sua amata Chiesa, affinchè giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio. “Poichè l'Eterno da' la sapienza; dalla sua bocca procedono la conoscenza e l'intendimento” (Pr 2:6).
La vera preghiera nello Spirito purtroppo è una delle lacune del popolo odierno del nostro Signore Gesù, innanzitutto perchè le nuove “leve” non conoscono o non apprezzano la comunione personale con il nostro Amato, secondariamente quelle anime desiderose di attingere dalla fonte di vita che è Dio, trovano non poche difficoltà nel praticarla, essendo un cammino in salita e pieno di ostacoli. Per questo ai primi problemi abbandonano questa strada senza possedere più quella insistenza e perseveranza richieste dal Signore.
Colui che è veramente “nato di nuovo” avrà nella sua vita un unico intenso desiderio, essere uno strumento valido nelle mani del Signore. “Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona.” (2°Tim. 2:21)
Chiunque è disposto a pagarne il prezzo, può diventare un prezioso strumento nelle mani di Dio, indipendentemente dalle doti naturali che possiede. Chi è dunque l’uomo di cui Dio si serve? Colui che nella vita ha un solo fine.
La motivazione opera sulla base del desiderio.
Per pregare bisogna imparare a desiderare la preghiera; per pregare come richiedono le Scritture occorre sviluppare un grande desiderio di preghiera. Come possiamo sviluppare un grande desiderio di preghiera? Vedendo i benefici, esterni e temporali della preghiera. Nella Bibbia troviamo molti esempi di uomini di preghiera. Mosè sviluppò la potenza del suo ministerio all’Eterno con una vita di preghiera. Sulle orme di Mosè, anche Giosuè sviluppò una grande potenza spirituale imparando a pregare. Mentre Mosè pregava sulla montagna, Giosuè passò l’intera notte ai piedi della montagna in preghiera.
La mia casa è una casa di preghiera (Luca 19:46)
“ …l’ho chiamato ma non m’ha risposto ” (Cantico de’ Cantici 5:6)
La preghiera talvolta indugia alla porta come farebbe un mendicante, fino a quando il Re non esce a riempire il suo grembo con le benedizioni che ricerca.
"Giunga la mia preghiera davanti a te come l’incenso, l'elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera " Salmo 141:2.