Se ci fermassimo a pensare, solo per un attimo, alle numerose cellule del nostro organismo e al modo in cui esse agiscono, rimarremmo meravigliati e sbalorditi.
Ma cosa succederebbe se per un giorno qualche organo interrompesse le sue funzioni? Il primo sintomo percepito sarebbe il dolore della parte in causa e, in seguito, la sofferenza dell’intero organismo. Non c’è macchina o impianto migliore del corpo umano, quando tutto funziona perfettamente. Allo stesso modo avviene anche al Corpo di Cristo, la Chiesa.
Oggi, tra i credenti, molto spesso, ricorre un concetto sbagliato, quello sul significato della parola “ministero”. Alcuni credono che servire il Singore significhi essenzialmente essere pastori o profeti. Tutto questo non fa altro che generare due convinzioni errate: la prima, una ingiusta “corsa al pulpito”, la seconda, escludere a priori il fatto che Dio potrebbe avere altri progetti. Vengono così a crearsi degli squilibri all’interno delle chiese locali e del Corpo di Cristo in generale.
Matt 19:27-29 “Allora Pietro, replicando, gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?» 28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna”.