Il movimento evangelico italiano non ha registrato, quanto agli adepti, i “numeri ” dei paesi di cultura anglo-americana, dei quali sono ben noti i grandi risvegli propagatisi, guidati da grandi uomini quali Edwards, Whitefield, Moody. Ma siamo convinti che i movimenti spirituali non siano assolutamente legati ai numeri o alla quantità, bensì alla qualità. Con questo intendo parlare di sincere conversioni, di cuori che comprendono veramente ciò che Cristo ha fatto per loro, di vite disposte a dare tutto a Dio, spinte dalla bramosia di vivere sempre più vicino a Lui. Solamente così comprenderemo come Dio ci abbia donato grandi uomini che, scoperta ” la perla di gran valore”, hanno dato loro stessi per l’annuncio della Buona Novella e l’edificazione della sposa di Cristo, in Germania quanto in Inghilterra, negli Stati Uniti come in Italia.
John Wesley (1703 – 1791), figlio di Samuel e Susanna Wesley, nacque a Epworth il 28 giugno 1703. Prima di iscriversi all’università di Oxford, John frequentò la scuola di Charter House, mentre del periodo che precedette questa esperienza si conosce ben poco. Si può però evidenziare l’importanza del ruolo rappresentato dalla madre nel periodo preuniversitario, sia per lui che per i suoi fratelli. Iniziato così il suo percorso formativo, nel 1720 arrivò poi alla Christ Church College di Oxford, la cui frequenza però contribuì scarsamente alla sua crescita spirituale. Fu definito “ un giovane allegro e brillante, con un gran senso dell’umorismo”. Iniziò a dedicarsi alla lettura delle Sacre Scritture e testi vari, ma soprattutto alla preghiera.
Negli ultimi anni ho avuto l'onore e il piacere di poter studiare la vita di Jonathan Edwards; è inutile dire che ciò ha edificato grandemente la mia vita.